Antonio Carbonelli
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Questo libro, in un linguaggio che vorrebbe essere accessibile a tutti, mette in discussione il pensiero di alcuni dei maggiori filosofi della modernità, a partire da Cartesio, Locke e Hume, e soprattutto contiene un ripensamento radicale della filosofia di Kant.

Già i titoli dei capitoli che compongono questo primo volume lasciano intravedere la novità di alcune delle idee che vi sono contenute: 1. Medioevo e modernità, tra novità e continuità – 2. Cartesio sopravvalutato – 3. L’attualità del pensiero di Locke – 4. Hume teorico del materialismo moderno – 5. Adam Smith e i ceti medi e bassi – 6. Kant e la distruzione della metafisica.

In realtà non si tratta di tesi inedite, perché sono già tutte contenute negli scritti di questi autori: autori che nessuno legge, ma che hanno detto molto di più di quanto normalmente venga fatto dire loro.

Questo libro è dunque un invito a “rileggere” quello che i maggiori filosofi della modernità hanno scritto, e quanto per l’uomo postmoderno, materialista, soggettivista, relativista, nichilista, consumista, tecnologico, privo di valori e, in definitiva, disorientato, del XXI secolo, vi fosse già di rilevante, e persino di scottante attualità, soprattutto nel pensiero di Kant.