Uno dei grandi temi della nostra tradizione culturale, il tema dell’esistenza di Dio, viene affrontato ai nostri giorni da due amici, un ingegnere e un biologo, che hanno deciso di farne l’oggetto per qualche giorno delle loro conversazioni. Non vi è tra i due una contrapposizione netta (anhe se diversi sono i caratteri e l’educazione ricevuta) in quanto nessuno dei due sostiene con certezza l’esistenza di Dio: i dubbi del biologo si confrontano con l’ateismo dell’ingegnere in dialoghi in cui sono toccati argomenti filosofici, scientifici e politici, argomenti che si mescolano con l’umanità dei personaggi. Non ci sembra trascurabile nemmeno il contributo del narratore, che resta coinvolto nei dialoghi e li arricchisce di osservazioni e di idee.

La storia termina in un modo che lascia sorpreso uno dei protagonisti e probabilmente sorprenderà anche gli eventuali lettori. L’autore afferma nella prefazione che il libretto ha le sue radici nella libertà, in un poco di cultura e in altrettanto senso dell’umorismo. Sostiene anche che dal libro, che ha cercato di rendere fruibile per tutti a prescindere dal tipo di formazione scolastica, sono banditi tristezza ed ogni sorta di dogmatismo.