Venerdì 8 aprile alle ore 18 Marta Chioda presenta il suo libro di esordio: “Il ruggito della fragilità”.
Dialoga con l’autrice la dottoressa Patrizia Borghetti, psicologa psicoterapeuta.
Per Marta, donna, figlia, moglie e professoressa appassionata esiste un a.C e un d.C. Non si tratta della sigla temporale e non ha a che fare con Cristo. Il suo è un “avanti Caos” e un “dopo Caos”. E questo Caos ha un nome: sclerosi multipla. Prima di giungere alla diagnosi ha però inizio per Marta un percorso di dolore e di terrore. È il 9 aprile 2021 quando la donna entra in ospedale sorretta dalla mamma: la parte sinistra del corpo non risponde, è come paralizzata. Marta saluta la madre pensando di rivederla, ma così non sarà per cinquanta giorni.
Cinquanta giorni di sofferenza, di incognita che terrorizza, di orizzontalità. Cinquanta giorni di dolore, di sonno, di lacrime, di nonne che mancano, di abbracci negati. Perché in tutto questo c’è il Covid e le sue restrizioni. Ma Marta è una leonessa, come il simbolo della sua città. Un passo, poi due, poi la doccia che pare lavare via la malattia. In questo diario non si lesina la compartecipazione: pare di essere con lei, in ogni grande sfida che questa malattia butta sulla strada, in ogni pianto, in ogni sofferenza. E alla fine Marta arriva in cima al suo Golgota, sorretta dalla sua forza di volontà indomita, dalla sua famiglia e dalla fede. Ora per lei ha inizio una nuova vita, una convivenza che accetta e che accoglie, o impara a farlo, passo passo.